L’intonaco è un materiale edilizio dalle molteplici funzioni: a seconda della sua posizione rispetto alla parete (a contatto con essa o su strati successivi) conferisce a quest’ultima caratteristiche quali livellamento della superficie muraria, resistenza all’umidità e termoregolazione, resistenza meccanica e finitura estetica. L’intonaco è un componente adatto sia per l’applicazione si pareti esterne a contatto con gli agenti atmosferici e sia al chiuso dove la sua funzione primaria è quella di assicurare tenuta rispetto a umidità e condensa.
Esistono molti tipi di intonaco che differiscono per composizione e ognuno ha uno specifico campo di applicazione. Al momento dell’acquisto è importante specificarne l’uso previsto in modo da poter scegliere quello più adatto alle specifiche esigenze. In ogni caso, su qualunque tipo ricadrà la scelta, un intonaco è generalmente rapido da preparare e facile da stendere.
L’intonaco cocciopesto
Uno tipo di intonaco presente in commercio è il cocciopesto.
Tecnica costruttiva probabilmente introdotta dai Fenici ma sicuramente già nota al tempo degli antichi Romani, era preparata da questi ultimi impastando la calce con residui di tegole e anfore (appunto cocci pestati) e usavano questo composto come rivestimento di cisterne, ambienti termali, terrazze e pavimentazioni. In ogni caso è evidente che fosse già nota la sua ottima resistenza all’umidità.
Oggi non si usano più le anfore ma è comunque la il risultato della frantumazione o macinazione di vecchi mattoni, tegole o coppi e mantiene la sua storica caratteristica di eccezionale resistenza contro l’umidità. Le sue ottime proprietà idrauliche vengono dalla polvere di laterizio presente nell’impasto. Oltre a questo eccelle in termini di durabilità e resistenza alle aggressioni chimiche.
Non è trascurabile il fatto che grazie ai materiali usati per la sua fabbricazione, l’intonaco cocciopesto è adeguato a progettazioni di bioedilizia.
In base al colore dei mattoni frantumati per la sua preparazione l’intonaco cocciopesto si presenta tuttora solo in due tipiche varianti cromatiche: giallo o rosa. Il fatto di essere naturalmente colorato gli permette di evitare l’ulteriore fase di verniciatura.
Come tutti gli altri tipi di intonaco, oltre ai vantaggi già citati c’è quello di essere facile da preparare e da porre in opera: dopo aver bagnato con acqua abbondante il muro che si vuole rivestire, si stende un primo strato d’intonaco dello spessore di circa 1 cm; si lascia poi asciugare per un tempo sufficiente prima di passare a un secondo strato di egual spessore.
Composizione
Può avere diverse granulometrie e possiede le caratteristiche tipiche della pozzolana. Come quest’ultima infatti, se miscelato con acqua e calce raggiunge livelli eccellenti in termini di permeabilità e durabilità.
Viene venduto generalmente in polvere preconfezionata a base di calce aerea pura, pozzolane naturali micronizzate, laterizi cotti a bassa temperatura e poi frantumati, ed aggregati calcareo-silicei a curva granulometrica continua, assolutamente prive di sali e di ogni forma di clinker.
Cocciopesto: quando usarlo
Il cocciopesto, dato il suo colore naturale e l’utilizzo di materiali tradizionali per la sua preparazione è particolarmente indicato nei casi di interventi di recupero, restauro conservativo e monumentale perché, dato il suo diffuso utilizzo in epoche storiche precedenti, è in grado di mantenere la continuità con la materia originaria.
L’intonaco cocciopesto è eco-sostenibile, biocompatibile e riciclabile come inerte a fine vita. Aderisce perfettamente alla parete, è elastico e molto resistente alle aggressioni chimiche e da parte di muffe e batteri. Inoltre, non contiene nessun materiale dannoso per la salute dell’uomo e per l’ambiente.
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