Un buon cartoncino, informazioni dettagliate e concise e uno sfondo grafico accattivante ma non eccessivo. Questi elementi costituiscono ancora, al giorno d’oggi, un buon biglietto da visita. Non solo in senso figurato, ma anche nel significato letterale dell’espressione. La comunicazione offline ha infatti ancora un suo importante peso, a dispetto di quanto possa credere qualche presunto guru del digital marketing. Online e offline devono essere anzi perfettamente integrati per fornire una buona immagine di sé: lavorare sul personal branding vuol dire avere una corretta presenza sulle piattaforme web (sito internet, blog e social network) ma anche presentarsi bene ai potenziali clienti con i propri biglietti da visita.
Qualsiasi azienda, attività o anche semplicemente piccoli imprenditori e liberi professionisti sono chiamati a raccogliere questa sfida: il web offre molteplici opportunità ed è uno strumento potentissimo, ma non può essere fine a sé stesso. Vediamo allora quali sono gli step da seguire per produrre un buon biglietto da visita.
Chiarezza, qualità e semplicità: le prime armi vincenti
Quando si decide di stampare biglietti da visita bisogna avere le idee chiare sul lavoro da fare. Per prima cosa è necessario contattare una stamperia per farsi fare un preventivo: con una spesa non eccessiva si può senz’altro ricevere un buon servizio rispetto alle proprie esigenze. Un primo consiglio è quello di non lesinare in termini economici sulla qualità della carta. Meglio spendere qualche euro in più e avere un buon prodotto, che rischiare di fare brutta figura. Presentare un biglietto da visita che si piega o si rompe nelle mani di chi lo riceve, potrebbe essere un clamoroso autogol da evitare assolutamente.
Altri fondamentali aspetti da tenere in considerazione sono quelli relativi alla chiarezza e alla semplicità delle informazioni. Un buon biglietto da visita è quello che risce a condensare, in uno spazio relativamente ristretto (è ideale che sia trasportabile da chi lo riceve), tutte le informazioni basilari. Spazio quindi al nome (della persona o dell’attività), al numero di telefono, all’indirizzo email e, solo se necessario (cioè se il business è sviluppato anche su quelle piattaforme), ai riferimenti social.
L’importanza dell’impatto grafico e del design
Un biglietto da visita, per fare presa su chi lo riceve, deve anche avere un buon impatto a livello grafico e di design. Questo non vuol dire esagerare con le cromature, le sfumature, le linee e i contorni, ma creare un prodotto che sia piacevole da consultare visivamente e che crei una sorta di fidelizzazione grafica. Lavorare sul visual branding è un compito difficile e molto professionale: l’occhio vuole la sua parte, ma il confine tra un design curato e piacevole e un prodotto pacchiano spesso è piuttosto sottile. Meglio farsi consigliare da chi è del mestiere per evitare brutte figure.
Biglietti da visita: altri errori da evitare
Finora abbiamo descritto quali sono le praticheda seguire per creare un buon biglietto da visita. Chiarezza e impatto grafico sono alla base, assieme alla qualità del materiale, ma non è tutto qui. Scegliere una buona stamperia ad esempio è necessario, e non solo per risparmiare soldi. Affidarsi a dei professionisti stimati (le recensioni che si trovano online possono essere un buon punto di partenza) è il primo vero passo per creare un brand di successo. Poi bisogna ragionare su come veicolare nel modo più corretto la propria immagine. Lasciare bigliettini ovunque non è la strategia migliore: bisogna invece individuare un proprio target di potenziali clienti e muoversi in quella direzione. Un altro consiglio è quello di affidarsi ad un brand ambassador: lasciare qualche biglietto da visita ad un cliente soddisfatto può essere la strada migliore per farsi fare pubblicità gratuita.
Copywriter e SEO Specialist dal 2012. Appassionato di web marketing inizia a creare i primi siti web nel 2010. Nel 2017 decide di fondare il blog Mnews.it per il quale si occupa di realizzare guide all’acquisto su qualsiasi tipo di prodotti.