Il marketing è un ramo dell’economia che si occupa dei processi per la creazione, la distribuzione e lo scambio di offerte che hanno valore per il cliente e per la società in generale. Dalla seguente definizione emerge che il marketing contenga in sé diversi passaggi:
- la definizione degli obiettivi aziendali a breve, medio e lungo termine;
- l’analisi del mercato;
- la scelta delle strategie di distribuzione e promozione;
- l’individuazione dei bisogni dei clienti attuali e di quelli potenziali;
- lo sviluppo di una strategia di comunicazione su diversi tipi di canali.
Secondo Kotler, che può essere considerato il vero e proprio padre del marketing, l’azienda ha quattro possibili modalità di relazionarsi al mercato. Il primo approccio è l’orientamento alla produzione, praticato soprattutto dalla Rivoluzione industriale fino alla metà del Novecento. In questo periodo storico la domanda era superiore all’offerta e l’unica preoccupazione dell’imprenditore era far calare il più possibile i costi di produzione. Il secondo approccio è l’orientamento al prodotto, dove l’impresa concentra le sue energie sul rendere sempre più innovativo il prodotto. Il rischio di questa strategia è il perdere di vista l’interesse dei consumatori, mettendo sul mercato merce che non interessa a nessuno.
La terza strategia è l’orientamento alle vendite, in cui si cerca di vendere tutto ciò che si produce. È una strategia inside-out, praticata nel breve termine in caso di sovrapproduzione o quando un mercato è saturo. L’ultimo approccio è l’orientamento al marketing. In questo caso l’azienda è concentrata sul consumatore, sui suoi bisogni e su come mettere sul mercato prodotti che soddisfino tali necessità. È una strategia di tipo pull piuttosto che push perché il suo scopo è capire il mercato piuttosto che spingere su di esso. L’impresa in questo caso è proattiva perché propone delle soluzioni a problemi concreti dei consumatori.
I vari tipi di marketing
Il mercato odierno si è fatto molto complesso. È per questo motivo che il marketing si è evoluto in modo considerevole, specializzandosi in diversi rami.
La tipologia di marketing più conosciuta è il marketing tradizionale, centrato sull’azienda e sulla sua produzione. La comunicazione è unidirezionale e ci si avvale di canali pubblicitari offline come spot in televisione o alla radio, stampa cartacea (brochure, cartelloni, inserzioni su riviste o giornali) o vendita diretta. Il marketing digitale, a differenza di quello tradizionale, è caratterizzato dall’impiego di canali di marketing online che permettono l’interazione con il cliente. Tra gli strumenti utilizzati dal marketing digitale ricordiamo i siti web, i social media, i banner pubblicitari e le inserzioni pay per click.
Nell’ambito del marketing digitale, inoltre, si sono sviluppati due sottotipi: il content marketing e l’email marketing. Il content marketing è una strategia che si occupa della creazione di contenuti di qualità in modo da attrarre potenziali clienti verso il proprio sito web. Lo scopo non è direttamente quello di vendere ma creare una relazione stabile con il pubblico a cui l’azienda si rivolge attraverso contenuti come articoli, video, webinar e molto altro ancora.
L’email marketing, invece, è un tipo di marketing digitale e diretto che usa l’invio di e-mail a scopo promozionale.
Le 4P del marketing: il marketing mix
Un altro concetto fondamentale nell’ambito del marketing, teorizzato per la prima volta da Jerome McCarthy, è il marketing mix, costituito da 4 variabili, le 4P:
- Product, ovvero il prodotto offerto;
- Price, ovvero il prezzo;
- Place, cioè la distribuzione, dove effettivamente sarà venduto;
- Promotion, cioè la promozione del gadget personalizzato tramite i diversi canali di marketing, ben esemplificato dai portachiavi personalizzati.
Oltre alle 4P ci sono anche le cosiddette colonne portanti del marketing:
- orientamento al cliente e alle sue necessità;
- concentrazione e focalizzazione sul mercato;
- manovre di marketing coordinato;
- profitto, realizzato tramite la soddisfazione dei clienti già acquisiti e di quelli potenziali.
Come far sì che la tua azienda abbia successo
Per creare un’azienda di successo bisogna avere bassi costi iniziali. Infatti, se i costi d’avvio sono bassi sarà più facile rientrare nell’investimento. Allo stesso tempo, nel caso l’attività non andasse bene, sarà più facile chiuderla e procedere con l’avvio di un’altra impresa. Un altro aspetto importante è avere bassi costi di gestione. Meno consistenti essi saranno, più sarà possibile con il fatturato coprire e superare le spese mensili.
Grazie a internet è possibile creare e gestire un’azienda di successo con bassi costi di gestione. Un’altra chiave per il successo è aver pianificato bene la strategia di cui si serve l’azienda. A tal proposito, dovrai scrivere il Business Model, un documento che descriva le logiche in cui l’impresa opera e in che modo crea valore per il cliente. Un’azienda crea valore quando risolve un potenziale problema del cliente e quando soddisfa i suoi bisogni. Devono essere, inoltre, fissati degli obiettivi a breve, medio e lungo termine. Infine, è necessario studiare a fondo la concorrenza, in modo da individuare i punti di forza e gli aspetti migliorabili del proprio business.
Copywriter e SEO Specialist dal 2012. Appassionato di web marketing inizia a creare i primi siti web nel 2010. Nel 2017 decide di fondare il blog Mnews.it per il quale si occupa di realizzare guide all’acquisto su qualsiasi tipo di prodotti.