Sentiamo parlare sempre più spesso di cannabis light, una sostanza che si sta imponendo sulla scena internazionale e anche in Italia grazie alla sua sempre più ampia legalizzazione. Cerchiamo di mettere a fuoco di che cosa si tratta, soprattutto perché troppo spesso – a causa di una certa diffidenza e disinformazione di base – si guarda ad essa con ingiustificato sospetto.
La marijuana legale non deve essere confusa con i derivati della marijuana pericolosi, ovvero quelli in grado di minare la salute personale. La principale differenza tra la cannabis legale e quella non legale sta nei livelli di Thc (acronimo di tetraidrocannabinolo, sostanza responsabile dello ‘sballo’). La sua concentrazione, infatti, deve stare al di sotto della soglia dello 0,6% perché i prodotti possano essere messi legalmente in commercio. Al di sopra di tale soglia si tratta di prodotti pericolosi per la salute dell’uomo oltre che illeciti da un punto di vista giuridico (ci sono conseguenze pregiudizievoli sotto il profilo penale).
L’importanza di affidarsi a store digitali affidabili
I prodotti sicuri, peraltro, si riconoscono dal fatto che offrono tutte le informazioni del caso per quanto riguarda sia i processi di lavorazione che i trattamenti messi in atto. Così come vengono specificati oltre ai livelli di Thc presenti anche le informazioni relative alla provenienza della pianta. Siamo sempre più abituati a ricorrere al web per trovare quello che ci occorre, soprattutto quando si tratta di fare shopping consapevole. Ecco perché la cosa migliore da fare sarà ad esempio optare per lo store di marijuana online di puracbd. Durante il processo d’acquisto è sempre bene fare attenzione al negozio cui ci si rivolge, alla sua sede operativa e legale oltre che ovviamente alla completezza di informazioni offerta in merito ai prodotti messi in vetrina.
Cosa dice la normativa sulla coltivazione e la vendita
La legge 242 del 2016 ha definito i paletti per la coltivazione della canapa e suoi prodotti derivati. Questi ultimi infatti sono stati inseriti in uno specifico catalogo cui fare riferimento per comprendere se un prodotto sia o meno legale. La normativa in vigore oggi, tra l’altro, consente di coltivare la pianta soltanto da un seme che sia stato prima certificato (spetta al vivaista tenere traccia della documentazione d’acquisto relativa alla semente certificata per almeno un anno di tempo, a beneficio di una perfetta tracciabilità).
Con i semi di canapa è possibile per legge ottenere alimenti come pane, biscotti, olio e tisane mentre invece le fibre si possono impiegare – e si impiegano con sempre maggior successo – nei settori dell’abbigliamento e della bioedilizia ma non solo. Qualsiasi prodotto con un Thc al di sotto dello 0,6%, come accennato, non presentando alcun effetto psicoattivo o psicotropo può essere definito sicuro.
Il profumo, il colore e la presenza di tricomi
Per riconoscere la marijuana legale in Italia è necessario rendersi conto dell’efficacia drogante del prodotto. La cannabis legale viene utilizzata normalmente per produrre alimenti, bevande, prodotti di profumeria o abbigliamento. C’è un profumo particolare che è possibile attribuire alla canapa legale: è agrumato, floreale e fruttato. Deriva dalla presenza di terpeni, cioè le resine e gli olii essenziali che sono contenuti nel cultivar. Il profumo diventerà man mano meno intenso venendo a contatto con l’aria, ad ogni modo quelle piante che non presentino profumazioni o abbiano come un sentore di fieno possono essere bollate come di scarsa qualità.
Da valutare anche la colorazione, un altro indicatore importante per quanto concerne la qualità della canapa. Il verde oppure le combinazioni di verde e viola stanno a indicare una buona qualità, mentre invece piante di colore giallo, rosso oppure marrone in genere saranno da scartare. Utile da sottolineare anche il fatto che sopra il fiore si trovano i tricomi: si tratta di cristalli chiari, che possono essere osservati utilizzando una lente di ingrandimento. Più è alto il numero di tricomi, maggiore è la sicurezza di una certa sostanza. Questi elementi hanno infatti il compito di ridurre il livello di Thc della pianta (inoltre dovranno gestire la presenza di resina). La pianta, infine, non dovrà essere né secca né umida al tatto (un fiore umido può portare la muffa).
Copywriter e SEO Specialist dal 2012. Appassionato di web marketing inizia a creare i primi siti web nel 2010. Nel 2017 decide di fondare il blog Mnews.it per il quale si occupa di realizzare guide all’acquisto su qualsiasi tipo di prodotti.