La crisi del chip sta mettendo seria difficoltà non solo il mondo dell’automotive, ma anche quello dei mezzi pesanti. Per contro, il noleggio camion ha iniziato, fin dai primi mesi della pandemia, a rappresentare un’interessante alternativa che, a seconda delle esigenze specifiche dei trasportatori, può essere gestita con modalità diverse.
La crisi del chip: in che cosa consiste
Come conseguenza della pandemia, si è assistito a un fenomeno definito crisi del chip. Le chiusure durante i periodi più bui dell’emergenza covid hanno portato una serie di effetti che hanno influenzato i consumi e la produzione.
Per esempio, l’introduzione del lavoro in smart working, in molte parti del mondo poco praticato fino a quel momento, e la didattica a distanza hanno portato a una maggiore richiesta di strumenti digitali, quali pc portatili, webcam, tablet, smartphone, etc., che ha colto impreparate le aziende produttrici.
In particolare, la produzione dei chip, che sono elementi ormai indispensabili in tutti i prodotti di tipo elettronico, ha subito un sensibile aumento della domanda, mandando in crisi i produttori.
Ciò ha influito anche su altri settori, in particolare quelli degli elettrodomestici, dell’automotive e dei mezzi pesanti: oggi non è più possibile pensare a veicoli di questo tipo scollegati dall’elettronica.
La produzione dei seminconduttori è concentrata nell’area asiatica del mondo, nella sola Taiwan verrebbe prodotto circa il 70% di tutti i chip utilizzati in tutto il mondo. La difficoltà dei trasporti e i blocchi dovuti al covid si sono aggiunti alle altre cause che hanno generato una vera e propria crisi. I paesi asiatici, in difficoltà a soddisfare tutte le richieste, hanno ovviamente privilegiato la distribuzione nella loro area geografica, tagliando fuori Stati Uniti ed Europa.
Oggi in Occidente si sta cercando di porre rimedio a questa sproporzione, investendo su una produzione locale di chip. Tuttavia, i tempi saranno molto lunghi e c’è necessità di trovare una soluzione in tempi brevi.
Il noleggio camion: breve o lungo termine per combattere la crisi
Il noleggio camion si è presentata come una buona alternativa fin dai primi momenti di crisi. Inizialmente, ancor prima che si materializzasse la crisi dei semiconduttori, molti si sono rivolti al noleggio a breve termine per superare la situazione di incertezza.
Nei primi mesi del 2020, infatti, la pandemia ha messo in ginocchio molte aziende, non dando la possibilità di intravedere soluzioni in tempi brevi. Molti trasportatori hanno scelto di noleggiare i mezzi a breve termine per poter portare a termine le consegne già ordinate senza però rischiare per il futuro.
Chi aveva in previsione consegne un po’ più a lunga scadenza si è rivolto al noleggio a lungo termine, anche in base ai tipi di percorrenza.
Anche per quanto riguarda la crisi del chip, molte aziende stanno puntando sul noleggio come soluzione privilegiata.
In alcuni casi, il noleggio a breve termine, a 3 o a 6 mesi, rappresenta una soluzione per chi stava aspettando un mezzo già ordinato ma che è fermo proprio a causa della mancanza di semiconduttori. In alcuni casi, sono le stesse aziende produttrici a proporre ai loro clienti il noleggio per superare il momento di difficoltà.
In altre situazioni, invece, sono i clienti stessi ad attendere una risoluzione positiva del momento di stallo prima di effettuare l’ordine.
In tal caso, rivolgersi a un noleggio a lungo termine può essere considerata una buona alternativa, in modo da superare il periodo di incertezza nell’attesa che la situazione si ristabilizzi.
Quanti mesi saranno necessari prima di tornare alla normalità? Questo è l’interrogativo che tutti si pongono, in quanto negli ultimi periodi abbiamo dovuto sperimentare come i cambiamenti possano essere repentini e imprevedibili. Tuttavia, le formule offerte dalle case di mezzi pesanti sono flessibili ed efficienti, tanto da poter soddisfare qualunque necessità.
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