Prima di avviare una campagna di content marketing, è indispensabile tenere conto del canale che si è intenzionati a sfruttare. Tenendo conto del target a cui ci si vuole rivolgere e degli obiettivi che si è intenzionati a raggiungere, ci si deve chiedere su quali piattaforme dovranno essere pubblicati i contenuti da redigere. Non ha senso investire su Youtube, su Instagram, su Twitter o su qualunque altro canale se non si è in grado di arrivare alle persone a cui si è interessati. Non è detto, d’altro canto, che sia obbligatorio presidiare tutti i canali a disposizione: meglio concentrarsi su pochi e adottare per ognuno di essi delle strategie di content marketing, piuttosto che disperdere le energie e le risorse in modo poco fruttuoso. Ecco perché il compito da svolgere è quello di capire qual è la piattaforma su cui si possono raggiungere più risultati.
Il funnel di vendita
Una chiave decisiva per comprendere in che modo devono essere creati i contenuti è il funnel di vendita, che permette anche di capire quali sono i metodi da applicare per la pubblicazione e la strutturazione dei contenuti stessi. La prima fase del funnel include i contenuti di tipo generico, che hanno lo scopo di attrarre i lead, che non sono altro che i contatti che potrebbero essere potenzialmente interessati. Successivamente si ha a che fare con un invio più ottimizzato, che corrisponde ai middle of funnel content: essi consentono di parlare con soggetti intenzionati a compiere un acquisto.
Dopodiché ecco i bottom of funnel content, prima dell’ultimo passaggio. Appare evidente che i contenuti si evolvono, da una forma paragonabile al classico content marketing, basato sulle pagine web e sugli articoli tradizionali, a un progetto più complesso e specifico. Le consulenze, i coupon e i demo sono esempi di contenuti che non hanno niente a che fare con quelli classici e che dimostrano che i post di per sé non sono sufficienti.
Lo studio del target
Non è mai superfluo mettere in evidenza che ciascuna campagna di content marketing va impostata in funzione del target a cui si indirizza: prima di tutto c’è da stabilire se ci si vuole rivolgere a un settore business to consumer o a un settore business to business, in modo tale da capire gli interessi, gli obiettivi, le richieste e i desideri delle persone da raggiungere. Lo studio del target deve essere schematizzato attraverso la previsione delle personas, vale a dire delle rappresentazioni idealtipiche dei gruppi identificabili con l’audience.
La creazione delle personas non è un processo breve, e non è nemmeno facile, in quando c’è bisogno di utilizzare dei dati quantitativi e dei dati qualitativi. Si deve fare riferimento, inoltre, all’analisi dei competitor, a quella delle community e alla keyword research. I dati di analytics sono, a loro volta, molto importanti. In qualunque caso è indispensabile puntare su obiettivi chiari: non c’è niente di più sbagliato che procedere a tentoni, poiché in assenza di prospettive si finisce solo per sprecare del tempo e del denaro.
Copywriter e SEO Specialist dal 2012. Appassionato di web marketing inizia a creare i primi siti web nel 2010. Nel 2017 decide di fondare il blog Mnews.it per il quale si occupa di realizzare guide all’acquisto su qualsiasi tipo di prodotti.