Milano, Torino e Roma occupano i primi tre posti in Italia di una classifica che, a dir la verità, è ben poco onorevole: quella dei furti in appartamento. Nel corso dell’ultimo decennio, il fenomeno ha conosciuto una escalation preoccupante: secondo l’Osservatorio Nazionale per la Sicurezza dei Cittadini Italiani, in particolare, il Belpaese nel giro di dieci anni ha dovuto fare i conti con un aumento del numero di furti pari al 170%. Chi pensa che il problema riguardi unicamente le grandi città, però, è fuori strada: anche i piccoli centri sono minacciati sempre più di frequente dai malintenzionati. Lo studio dell’Onsci, facente riferimento sempre a un arco di tempo di dieci anni, ha verificato che in città come Mantova e Udine la crescita delle denunce è stata di circa il 250%, mentre a Forlì e a Cesena si è abbondantemente superato il 300%.
I ladri restano liberi
I furti non si placano e il numero delle denunce aumenta. L’operato delle forze dell’ordine, evidentemente, non è sufficiente per arginare il fenomeno, forse anche a causa del sottodimensionamento del contingente a disposizione. Il vero problema, per altro, è che nella maggior parte dei casi i ladri riescono a farla franca: non solo non vengono puniti per i reati commessi, ma rimangono in circolazione e sono pronti a compierne altri. Un dato su tutti è esplicativo da questo punto di vista: su più di 250mila episodi di furti, sono circa 3.500 i fermi.
Le effrazioni sono in crescita: le ragioni del fenomeno
Uno dei motivi per i quali il trend delle effrazioni non accenna ad arrestarsi va individuato nell’abitudine tipica degli italiani di ritenere la propria casa un luogo sicuro a tal punto da venire scelto per nascondere risparmi e oggetti preziosi. Tale fenomeno si è amplificato durante il periodo della crisi, e così non solo le ville isolate ma anche i più tranquilli appartamenti dei condomini sono finiti nel mirino dei ladri. In molte circostanze, inoltre, i malintenzionati non devono neppure impegnarsi più di tanto per raggiungere il proprio intento, a causa della carenza dei sistemi di sicurezza che vengono adottati. Sono rare le circostanze in cui si verifica un contatto tra il ladro e il padrone di casa: questo vuol dire che ai criminali basta tenere sotto controllo i comportamenti degli inquilini per capire qual è il momento più indicato per entrare in azione.
Le possibili soluzioni
Questo spiega perché, in proporzione, la quantità dei furti in casa è molto più elevata rispetto al numero di rapine in banche o attività commerciali in teoria molto più redditizie. Semplicemente, gli istituti di credito e gli esercenti si avvalgono di antifurti all’avanguardia e di sistemi di difesa avanzati che, invece, mancano nelle abitazioni private. Un primo segnale finalizzato alla risoluzione del problema può essere individuato nella recente decisione di decretare un inasprimento delle pene a carico di chi si rende responsabile di un’aggressione durante un furto; lo stesso dicasi per l’estensione della legittima difesa. Ciò non toglie che ci sia ancora molto da fare: i cittadini, da parte loro, devono essere propensi a ricorrere a soluzioni idonee sul piano tecnologico, per evitare di ritrovarsi la casa messa a soqquadro da individui poco urbani.
Come aumentare la sicurezza del proprio appartamento
La scelta di un allarme casa a Roma, a Milano, a Torino e in ogni altra città italiana è un importante punto di partenza nella strategia di difesa dai furti nelle abitazioni private. Ma non è sufficiente: occorre anche modificare i propri comportamenti quotidiani e le proprie abitudini, per esempio ricordando di chiudere sempre le finestre e le porte quando si esce di casa, a maggior ragione nel caso in cui non siano presenti grate. In estate, quando il caldo induce a lasciare gli infissi aperti per far circolare aria, occorre un livello di attenzione ancora più elevato. L’installazione di inferriate per finestre e porte è una possibilità che merita di essere presa in considerazione, così come il ricorso a una cassaforte. Questo elemento, infatti, è un prezioso alleato di chi ha la necessità di proteggere non solo il denaro contante, ma anche opere d’arte di valore, gioielli o documenti delicati. In commercio è possibile trovare un vasto assortimento di soluzioni, tale da assecondare le esigenze di tutti a prescindere dal budget su cui si può contare. La guardia deve essere tenuta sempre alta, non solo nelle ore notturne ma anche di giorno: non si deve pensare che i malintenzionati agiscano solo al calar del buio.
La resistenza dei sistemi antieffrazione
Per capire qual è il sistema antieffrazione migliore per il proprio edificio occorre sapere che essi vengono distinti in classi di resistenza. La classe 1 rappresenta la protezione base, mentre la classe 6 è quella dei sistemi più sicuri. In linea di massima, per l’effrazione dei sistemi di classe 2 c’è bisogno di strumenti di piccole dimensioni, come per esempio un cacciavite; per l’effrazione dei sistemi di classe 3 servono degli strumenti specifici, come per esempio un piede di porco; per l’effrazione dei sistemi di classe 4 occorrono delle accette, delle seghe o dei trapani; per l’effrazione dei sistemi di classe 5 sono necessarie delle seghe a sciabola.
In sintesi, per capire di quali e quanti sistemi di sicurezza ha bisogno il proprio appartamento è opportuno tenere conto del numero di punti di accesso: non solo le porte ma anche le finestre. Al contempo, spazi come i balconi e i giardini possono essere sfruttati dai ladri: non è detto che solo chi abita al piano terra possa finire nel mirino dei criminali.
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