Chi ha intenzione di installare un allarme casa non può fare a meno di conoscere le numerose normative di riferimento in questo settore. La legge 46/90, per esempio, è quella che nel nostro Paese regolamenta la sicurezza degli impianti elettronici, radiotelevisivi ed elettrici: tra questi, dunque, ci sono anche gli antifurti, e all’articolo 7 infatti sono elencati i parametri che devono essere rispettati per la realizzazione e la posa in opera dei sistemi anti effrazione e anti intrusione. La normativa nazionale tiene conto delle norme CEI, e nello specifico della norma CEI 79-3, oltre che di quelle del Comitato Elettrotecnico Italiano.
Importante è anche il Decreto 37/08, anche perché ha abrogato molte delle prescrizioni che erano contenute nella legge 46/09. Lo scopo di tale decreto è quello di individuare i requisiti tecnici e professionali degli installatori e, in generale, degli operatori del settore; esso, inoltre, sancisce l’obbligo di progettazione degli impianti e riporta delle specifiche di conformità alle norme degli enti di normalizzazione dei Paesi che fanno parte della UE. In più, c’è da tenere in considerazione la già citata norma CEI 79-3, il cui ultimo aggiornamento risale al mese di maggio del 2012 e che riguarda in modo particolare gli impianti di allarme. Essa descrive la progettazione dei sistemi, ma anche la loro realizzazione, il loro collaudo e la loro manutenzione, al fine di contrastare la diffusione di allarmi non conformi.
Le novità più importanti previste dall’aggiornamento hanno a che fare con l’allineamento con la nomenclatura e con la terminologia; inoltre, sono relative al sistema di classificazione degli impianti indicati dalla norma CEI EN 50131-1.
Che cosa prevede la normativa CEI 79-3
In base alla normativa CEI 79-3, gli impianti di allarme casa possono essere classificati in base a tre livelli di prestazione differenti. Sono cinque, invece, le categorie di tipologie a rischio: si va dalle unità abitative isolate alle unità abitative commerciali, passando per gli insediamenti industriali, le casseforti e i caveau, da intendersi come locali corazzati. Ogni impianto, inoltre, viene preso in esame in funzione dei sottosistemi che lo costituiscono, e che sono in totale tre: il sottosistema dei dispositivi di allarme, il sottosistema degli apparati centrali e opzionali e il sottosistema dei rivelatori. Tenendo conto delle tabelle fornite, si ha l’opportunità di individuare il livello di prestazione di ogni sottosistema in base alla disposizione dei componenti e al grado di sicurezza.
A partire dall’ultima edizione della norma è stato introdotto un elemento molto innovativo: si tratta di un allegato informativo all’interno del quale sono riportate le competenze dei soggetti a cui spetta la valutazione del rischio, ma anche dei responsabili della progettazione, della riparazione, dell’installazione e della manutenzione degli impianti di allarme, con tanto di indicazione della formazione e della qualifica richieste. Una peculiarità di tale normativa, che pure è molto dettagliata, va individuata nel fatto che essa, più che delle prescrizioni vere e proprie, comprende dei consigli.
Cosa bisogna sapere prima di installare un allarme casa
Un punto di riferimento importante anche a livello normativo è il Cenelec, vale a dire il Comité européen de normalisation en électronique et en électrotechnique: in italiano, il Comitato europeo di normazione elettrotecnica. Fondato nel 1973, questo istituto – che ha sede in Belgio – si occupa della normalizzazione del settore dell’ingegneria elettrica a livello europeo: ecco perché anche i sistemi di antifurto rientrano nel suo campo di azione. Il Cenelec costituisce il sistema europeo per la normalizzazione insieme con l’Etsi, che si occupa di telecomunicazioni, e con il Cen, che concerne altre zone tecniche. Esso ha preso il posto del Cenel e del Cenelcom, attivi prima degli anni Settanta, e si occupa delle norme e dei regolamenti che sono finalizzati a favorire lo sviluppo per i prodotti elettrici dello Spazio economico europeo.
I riferimenti normativi per il nostro Paese sono le norme CEI 79-2 per i prodotti e, come già visto, CEI 79-3 per gli impianti. Nel momento in cui il Cenelec pubblica delle norme EN, sorge l’obbligo di ritirare le eventuali norme nazionali che risultano in contrasto con esse: è concesso solo un periodo tecnico di sovrapposizione. Nel corso di questa fase non sono consentite modifiche di rilievo né variazioni sostanziali per le norme in questione, così come non è ammessa la produzione di altre norme relative agli argomenti affrontati.
Le norme Cenelec per i sistemi di allarme
Nell’ambito delle norme Cenelec per i sistemi di allarme, la EN 50130 riguarda i requisiti generali, mentre la EN 50131 si concentra sui sistemi di allarme intrusione e rapina. Seguono la EN 50132, che si focalizza sui sistemi di sorveglianza CCTV, e la EN 50133, che chiama in causa i sistemi di controllo di accesso. La EN 50134 affronta i sistemi di allarme sociali, la EN 50136 i sistemi e gli apparati di trasmissione degli allarmi e la EN 50137 i sistemi di allarme combinati o integrati.
Allo stato attuale, il Cenelec non ha emesso norme per i rivelatori microfonici per interno, per i rivelatori volumetrici capacitivi per interno, per i rivelatori a pressione per interno, per i rivelatori a barriere a ultrasuoni per interno, per i rivelatori a barriera a microonde per interno e per i rivelatori a barriere a microonde per esterno. Tutti questi apparecchi, per altro, sono contemplati dalla norma CEI 79-2. Le prescrizioni che riguardano gli impianti di allarme intrusione e rapina sono contenute in due documenti che, in un certo senso, convivono tra loro: CEI 79-3 e TS 50131-7.
La dichiarazione di conformità di un allarme casa
Per tutti gli impianti di allarme che vengono installati è necessaria la dichiarazione CE di conformità, che ha lo scopo di assicurare che il sistema in questione rispetta le direttive europee in vigore che possono essere applicate in tema di antifurti. Anche per questo motivo, è sempre consigliabile fare affidamento su prodotti di qualità, eventualmente facendosi consigliare da professionisti del settore che si occuperanno anche della loro installazione.
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